È stato dimostrato che l’iperattività del nucleo reticolare del talamo causa comportamenti simili all’autismo nei topi. Farmaci che riducono questa attività hanno invertito i sintomi.
I ricercatori della Stanford Medicine che studiano le basi neurologiche del disturbo dello spettro autistico hanno scoperto che un’eccessiva attività in una particolare regione del cervello potrebbe essere responsabile dei comportamenti comunemente associati a questa condizione.
Utilizzando un modello murino di autismo, il team ha identificato il nucleo reticolare talamico, una struttura che filtra le informazioni sensoriali tra il talamo e la corteccia, come un promettente bersaglio terapeutico.
È importante sottolineare che hanno dimostrato che la somministrazione di farmaci per attenuare l’attività in questa regione del cervello ha invertito i sintomi simili all’autismo nei topi, tra cui la predisposizione alle crisi convulsive, una maggiore sensibilità agli stimoli, un aumento dell’attività motoria, azioni ripetitive e una riduzione dell’interazione sociale.
Percorsi condivisi con l’epilessia
Questi stessi farmaci sono anche oggetto di studio come potenziali trattamenti per l’epilessia, il che sottolinea come i meccanismi che determinano i disturbi dello spettro autistico e l’epilessia possano intersecarsi nel cervello e contribuire a spiegare perché le due condizioni spesso si manifestano negli stessi individui.
I risultati sono stati recentemente pubblicati su Science Advances. L’autore principale dello studio è John Huguenard, PhD, Professore di neurologia e scienze neurologiche. L’autore principale è Sung-Soo Jang, PhD, ricercatore post-dottorato in neurologia e scienze neurologiche.
Iperattività nel nucleo reticolare del talamo
Le connessioni tra il talamo e la corteccia sono state collegate all’autismo sia negli esseri umani sia nei modelli animali, ma il contributo specifico del nucleo reticolare del talamo è rimasto incerto.
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno registrato l’attività neurale di questa regione cerebrale nei topi mentre osservavano il comportamento degli animali. Nei topi geneticamente modificati per modellare l’autismo (topi knockout per Cntnap2), il nucleo reticolare del talamo mostrava un’attività elevata quando gli animali incontravano stimoli come la luce o un soffio d’aria, così come durante le interazioni sociali. La regione cerebrale mostrava anche esplosioni di attività spontanea, che causavano convulsioni.
L’epilessia è molto più diffusa nelle persone con autismo rispetto alla popolazione generale – 30% contro 1% – sebbene i meccanismi non siano ancora ben compresi. Riconoscendo questa correlazione, i ricercatori hanno testato un farmaco sperimentale antiepilettico, lo Z944 e hanno scoperto che invertiva i deficit comportamentali nel modello murino di autismo.
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Con un diverso trattamento sperimentale che modifica geneticamente i neuroni per rispondere ai farmaci progettati, noto come neuromodulazione basata su DREADD, i ricercatori potrebbero sopprimere l’iperattività nel nucleo reticolare del talamo e invertire i deficit comportamentali nel modello murino di autismo. Potrebbero persino indurre questi deficit comportamentali nei topi normali, aumentando l’attività nel nucleo reticolare del talamo.
Spiegano gli autori:
Le nuove scoperte evidenziano il nucleo reticolare del talamo come un nuovo bersaglio per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.
Riferimento: Science Advances