Medicina Alternativa

La marijuana terapeutica può aiutare i malati di cancro

Marijuana terapeutica-Immagine Credito: CC0 Public Domain

L’uso di cannabis o marijuana a scopo terapeutico per la gestione di sintomi correlati al cancro, come dolore, perdita di appetito e nausea, è stato a lungo contestato. Il percorso verso un consenso scientifico è stato ostacolato dalle restrizioni alla ricerca imposte dalla classificazione della cannabis come sostanza controllata di Tabella I.

Un recente studio ha esaminato sistematicamente oltre 10.000 articoli di ricerca sottoposti a revisione paritaria sulla cannabis e sui diversi effetti sulla salute, riscontrando un forte consenso sull’uso terapeutico della cannabis  nel contesto del cancro. La cannabis non solo ha mostrato risultati positivi nella gestione dei sintomi correlati al cancro grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, ma anche nel trattamento della malattia come agente anticancerogeno.

Si tratta di uno degli studi più ampi sulla cannabis condotti fino ad oggi e i suoi risultati sono stati pubblicati su Frontiers in Oncology.

La cannabis contiene diversi composti chimici chiamati cannabinoidi; i due più studiati sono il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

Questi cannabinoidi interagiscono con i recettori chimici del sistema endocannabinoide del nostro corpo, un sistema di segnalazione che regola funzioni quali la memoria, l’elaborazione delle emozioni, il sonno e il controllo del dolore, determinando effetti terapeutici in termini di trattamento del cancro e gestione dei sintomi.

Sebbene esista un considerevole corpus di ricerche sugli effetti della cannabis nel trattamento del cancro, manca una comprensione unificata a causa della natura ampia e diversificata delle ricerche condotte.

La marijuana terapeutica può aiutare i malati di cancro: lo rivela un'ampia meta-analisi
L’analisi del sentiment ha valutato la presenza di termini associati a tre categorie di sentiment: supporto, non supporto e non chiaro. Crediti: Frontiers in Oncology (2025). DOI: https://doi.org/10.3389/fonc.2025.1490621

Per giungere a una conclusione coerente sul potenziale terapeutico della cannabis, i ricercatori del Whole Health Oncology Institute e della Chopra Foundation hanno riunito un’ampia gamma di studi (studi randomizzati, ricerche osservazionali e casi clinici) che spaziano dall’attenuazione degli effetti collaterali della chemioterapia all’indagine sul suo ruolo come possibile agente antitumorale. I ricercatori, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, hanno valutato i dati di oltre 10.000 articoli di ricerca sottoposti a revisione paritaria, composti da 39.767 punti dati relativi alla cannabis e a vari effetti sulla salute. Hanno utilizzato l’elaborazione del linguaggio naturale, una tecnologia di apprendimento automatico che consente ai computer di comprendere il linguaggio umano, eseguire analisi del sentiment e categorizzare le opinioni sull’uso medico della cannabis nella cura del cancro.

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I risultati hanno rivelato un consenso schiacciante a favore dell’uso della cannabis terapeutica per migliorare la salute, curare il cancro e gestirne la progressione. Nel complesso, il sostegno alla cannabis terapeutica è risultato oltre 31 volte più forte di quello dei pareri contrari e oltre 36 volte più forte di quello dei pareri incerti.

I ricercatori suggeriscono che la cannabis dovrebbe essere rivalutata all’interno della comunità medica come opzione terapeutica. Sottolineano inoltre che i risultati di questo studio potrebbero orientare la futura ricerca sulla salute pubblica e influenzare la pratica clinica e le discussioni sullo status legale della cannabis terapeutica.

Fontte:Frontiers in Oncology

 

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