HomeSaluteTumoriIndividuato nuovo biomarker per il cancro gastrico ed eventuale trattamento

Individuato nuovo biomarker per il cancro gastrico ed eventuale trattamento

Immagine: le cellule killer T circondano una cellula tumorale. Credit: NIH

Gli scienziati del Sylvester Comprehensive Cancer Center presso l’Università di Miami Miller School of Medicine, del Veterans Affairs Medical Center di Miami e Shantou University Medical College in Cina, hanno dimostrato che il recettore dell‘ormone GHRH-R potrebbe essere un potenziale biomarker per il cancro gastrico che consente la diagnosi precoce e un migliore trattamento della condizione. Inoltre, il team ha scoperto che l’antagonista GHRH-R chiamato  MIA-602 ha inibito il cancro gastrico sia nelle linee cellulari che in  exenotrapianti umani.

La ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista PNAS .

( Vedi anche:Cancro gastrico: Botox potrebbe essere un’ alternativa alla chemio?).

Il recettore GHRH è un biomarker che può confermare sia la prognosi che un target terapeutico”, ha detto Andrew V. Schally, ricercatore sul cancro al Sylvester e Prof. di patologia alla scuola Miller, illustre ricercatore presso il Veterans Affairs Medical Center di Miami e destinatario del premio Nobel per la Fisiologia e Medicina. “Il cancro gastrico è il secondo tipo di cancro più letale al mondo e abbiamo bisogno estremo di nuovi approcci per combatterlo”.

Anche se si verifica meno frequentemente di altri tipi di cancro, il cancro gastrico uccide circa 700.000 persone in tutto il mondo ogni anno, secondo solo al cancro del polmone. Il problema è duplice: le diagnosi spesso in ritardo, consentono al cancro gastrico  di diffondersi e ci sono pochi trattamenti efficaci. La chemioterapia è spesso inefficace e la chirurgia funziona meglio quando la malattia viene scoperta in tempo.

Lo studio ha combinato epidemiologia e lavoro di laboratorio. I ricercatori hanno studiato circa 1.000 tumori da pazienti in Cina e in altre parti del mondo e hanno collegato la prevalenza dei recettori GHRH ai tumori più aggressivi e con scarsa sopravvivenza globale.

“Abbiamo scoperto che la sovraespressione del recettore GHRH  potrebbe essere molto utile sia per la prognosi che per identificare la fase di progressione del cancro”, ha detto Schally.

Il recettore GHRH offre anche un potenziale bersaglio terapeutico in quanto guida la crescita aberrante associata ai tumori gastrici e anche altri tumori. Schally ed i suoi collaboratori hanno lavorato per molti anni per sviluppare un inibitore in grado di ridurre o eliminare le vie di segnale del recettore ed hanno individuato il peptide MIA-602 come probabile candidato farmaco.

Nello studio, MIA-602 ha inibito la crescita del cancro gastrico in linee cellulari e xenotrapianti tumorali umani, riducendo sia la dimensione del tumore che il peso. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che MIA-602 funziona attenuando una rete di proteine controllate da PAK1 e in ultima analisi, inibendo le ben note proteine infiammatorie STAT e NF-kB. Inoltre, MIA-602 non ha mostrato alcuna evidenza di effetti collaterali.

“Questo composto è un inibitore efficace per una varietà di tumori”, ha osservato Schally, “compresi i tumori del polmone, della prostata, della mammella e del cervello”.

Schally spera di continuare la sperimentazione in studi clinici il più presto possibile.

Fonte: University of Miami

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