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BPCO: nuovo approccio terapeutico prevede il target e l’inibizione della proteina RIPK1

BPCO-Immagine Credit Public Domain-

La ricerca condotta dal Centenary Institute, dalla University of Technology Sydney e dal Ghent University Hospital, in Belgio, ha identificato un nuovo approccio terapeutico per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): il target e l’inibizione di una proteina chiamata RIPK1.

Terza causa di morte in tutto il mondo e senza trattamenti efficaci, la broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia polmonare cronica nota anche come enfisema. È caratterizzata da un mix di infiammazione e blocco delle vie aeree e danni ai polmoni che rendono difficile respirare.

Lo studio è stato riportato nell’European Respiratory Journal.

I ricercatori hanno trovato un aumento dei livelli della proteina RIPK1 nei polmoni di persone affette da BPCO e in modelli sperimentali di topo. L’inibizione di RIPK1 ha contribuito a proteggere dalla BPCO e può rappresentare un nuovo approccio per il trattamento.

Il co-autore senior dello studio, il Professor Phil Hansbro, Direttore del Centenary UTS Center for Inflammation, ha affermato che il principale fattore di rischio per questa malattia è il fumo di tabacco, ma che la malattia può anche essere causata dalla polvere, fumi, sostanze chimiche e inquinamento atmosferico.

“Il fumo di sigaretta o l’esposizione ad altre sostanze irritanti innesca l’infiammazione e può indurre la morte cellulare nei polmoni e nelle vie respiratorie, che contribuisce direttamente allo sviluppo della BPCO”, ha detto il Professor Hansbro.

“Abbiamo studiato RIPK1 in quanto svolge un ruolo chiave nella sopravvivenza e nella morte delle cellule, nonché nell’infiammazione. Abbiamo scoperto che c’erano livelli molto più alti di RIPK1 nei pazienti affetti da BPCO e nei nostri modelli murini di BPCO“.

Vedi anche:La BPCO causa invecchiamento precoce del sistema immunitario

Uno studio successivo dei ricercatori, con modelli murini di BPCO, ha scoperto che l’inibizione di RIPK1 ha fornito un significativo effetto protettivo contro la BPCO.

Abbiamo visto una riduzione dei cambiamenti strutturali delle vie aeree e una diminuzione dei danni alle sacche d’aria dei polmoni. I nostri dati indicano che l’inibizione di RIPK1 ha ridotto sia l’infiammazione che la morte delle cellule polmonari e delle vie aeree sane, il che significa meno danni ai tessuti in generale”, ha affermato il Professor Hansbro.

Il team di ricerca afferma che queste scoperte forniscono una nuova entusiasmante strada di studio per il trattamento della BPCO, una malattia polmonare incurabile e spesso fatale.

Fonte: European Respiratory Journal 

 

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