Mieloma: come le terapie con cellule CAR-T colpiscono a livello molecolare

Mieloma-immagine: abstract grafico. Crediti: Cancer Cell

Nel mieloma multiplo, le plasmacellule proliferano in modo incontrollato nel midollo osseo, interrompendo la crescita delle cellule ematopoietiche sane. Se la malattia recidiva dopo il trattamento o non risponde, può essere presa in considerazione la terapia con cellule CAR-T. In questa forma innovativa e personalizzata di immunoterapia antitumorale, le cellule immunitarie (cellule T) vengono prelevate dal paziente e geneticamente modificate in laboratorio per migliorarne la capacità di riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Le cellule autologhe modificate (cellule CAR-T) vengono quindi reinfuse nel paziente. Una volta attive nell’organismo, individuano e distruggono le cellule maligne.

Un team di ricerca guidato dal Centro Medico dell’Università di Lipsia e dal Fraunhofer Institute for Cell Therapy and Immunology (IZI) ha esaminato più in dettaglio come queste terapie basate su cellule viventi agiscano nell’organismo per un periodo di tempo prolungato. I ricercatori hanno analizzato due terapie con cellule CAR-T dirette contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA). Il BCMA è presente sulla superficie delle plasmacellule maligne ed è quindi un bersaglio idoneo per approcci terapeutici.

L’articolo è stato pubblicato sulla rivista Cancer Cell.

Lo studio ha coinvolto 61 pazienti: 34 hanno ricevuto la terapia con cellule CAR-T con Idecabtagene Vicleucel (ide-cel) e 27 sono stati trattati con Ciltacabtagene autoleucel (cilta-cel). Il trattamento con cilta-cel ha portato alla remissione completa in una percentuale di pazienti sostanzialmente più alta: il 78% rispetto al 38% di ide-cel. È stato inoltre associato a una sopravvivenza libera da progressione più lunga, il che significa che il controllo della malattia è stato mantenuto per un periodo più lungo.

Il Professor Maximilian Merz, che ha guidato lo studio nel suo ruolo di medico senior e responsabile dell’Unità di Mieloma Multiplo presso il Centro Medico dell’Università di Lipsia, sottolinea: “Queste informazioni sono estremamente importanti per la cura dei pazienti. Siamo stati in grado di dimostrare che la carica tumorale, l’idoneità delle cellule T e l’infiammazione sistemica complessiva svolgono un ruolo fondamentale nel determinare il successo della terapia con cellule CAR-T“.

Le ragioni della maggiore efficacia e dei diversi profili di effetti collaterali dei due prodotti sono ancora poco comprese. Il team di progetto del Centro Medico dell’Università di Lipsia e del Fraunhofer IZI ha quindi effettuato analisi multi-omiche a singola cellula su un totale di 135 campioni di sangue. Tali indagini consentono di catturare le caratteristiche molecolari delle singole cellule per un periodo di tempo prolungato e di monitorare in dettaglio i cambiamenti cellulari. Le analisi hanno dimostrato che il trattamento con cilta-cel induce l’espansione di alcune cellule immunitarie importanti per la lotta contro il cancro, ma che possono anche dare origine a effetti collaterali.

La Dott.ssa Kristin Reiche, responsabile del Dipartimento di Bioinformatica Medica presso il Fraunhofer IZI, spiega: “La farmacocinetica, ovvero il modo in cui il corpo umano interagisce con le due terapie con cellule CAR-T, differisce. Cilta-cel presenta un inizio ritardato dell’espansione, ma raggiunge un numero di cellule complessivamente più elevato, il che significa che le cellule CAR-T proliferano più lentamente all’inizio, ma alla fine in modo più esteso. Per questo motivo, la sindrome da rilascio di citochine, un possibile effetto collaterale della terapia, può verificarsi anche in un secondo momento”.

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Oltre alle terapie con cellule CAR-T, negli ultimi anni anche gli anticorpi bispecifici hanno rivoluzionato il trattamento del mieloma multiplo: tre dei quattro anticorpi bispecifici attualmente approvati in Germania hanno come bersaglio la molecola di superficie BCMA. Tuttavia, i due approcci terapeutici agiscono in modo diverso, presentano proprietà farmacocinetiche distinte e sono attualmente utilizzati senza una sequenza di trattamento chiaramente definita. In questo nuovo progetto, i ricercatori mirano a utilizzare analisi multi-omiche complete di campioni di pazienti con mieloma recidivante per studiare come le cellule CAR-T e gli anticorpi bispecifici possano essere combinati o allineati in modo ottimale in futuro.

Fonte: Cancer Cell

 

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