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Uno studio supporta la dieta senza glutine in pazienti con potenziale malattia celiaca

I risultati di uno studio su 141 adulti, si aggiungono ad un dibattito medico in corso, secondo cui i pazienti con sintomi di malattia celiaca dovrebbero essere trattati con dieta senza glutine.  Gli scienziati hanno scoperto che questi pazienti hanno la stessa impronta metabolica che caratterizza i malati di celiachia conclamata, che traggono benefici da dieta senza glutine. Nello studio, il Prof.Ivano Bertini e colleghi, spiegano che la celiachia è una malattia autoimmune caratterizzata dalla incapacità di digerire una proteina chiamata gliadina, un componente del glutine,  che si trova nel grano, orzo e segale. La condizione provoca diarrea, gonfiore, cefalea, vomito ed altri sintomi, ma la malattia spesso non è diagnosticata o mal diagnosticata. Il trattamento è evitare cibi con glutine. La diagnosi definitiva richiede una biopsia dell’intestino che nel caso di malattia, mostra danni ai tessuti. Gli scienziati, per analizzare i profili metabolici,  hanno usato la Risonanza Magnetica, esame del sangue e delle urine per i marcatori biochimici, in 61 pazienti con malattia celiaca, 29 con malattia potenziale e 51 persone sane. Essi hanno scoperto che i malati potenziali condividono gli stessi profili dei malati accertati e confermato che i biomarcatori biochimici in entrambi i gruppi, sono notevolmente diversi da quelli degli individui sani. Le alterazioni metaboliche possono precedere lo sviluppo delle piccole atrofie dei villi intestinali e fornire una motivazione ulteriore per la precoce istituzione della dieta priva di glutine in pazienti con celiachia potenziale, come di recente supportato dagli studi prospettici.

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