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La Europe’s medicines avverte: i farmaci contro un tipo di epatite possono attivarne un altro

La Europe’s medicines, venerdì scorso ha lanciato un avvertimento: i farmaci contro un tipo di epatite possono attivarne un altro, a volte con conseguenze fatali.

“I farmaci, che sono molto efficaci contro l’epatite di tipo C possono scatenare l’epatite latente B in pazienti infettati con entrambi i tipi”, secondo un comunicato emesso dall’ Agenzia europea per il controllo dei medicinali.

I farmaci antivirali Daklinza, Exviera, Harvoni, Olysio, Sovaldi e Viekirax sono utilizzati per il trattamento dell’epatite C cronica, una malattia del fegato infettiva.

” Casi di sviluppo di infezione precedentemente non attiva di epatite B sono stati riportati in pazienti trattati con questa classe di farmaci”, ha comunicato l’Agenzia rendendo pubblici i risultati di un sondaggio.

“Ci sono stati circa 30 casi di riattivazione di epatite B in pazienti che hanno assunto i farmaci per la cura dell’ epatite C”, ha reso noto la. Europe’s medicines.

L’ Agenzia raccomanda che tutti i pazienti siano sottoposti a screening per il virus dell’epatite B prima di iniziare uno qualsiasi di questi trattamenti e propone inoltre, che un avvertimento fosse incluso nel foglietto illustrativo di questi farmaci.

La nuova classe di farmaci noti come  “antivirali ad azione diretta” sono più efficaci per il trattamento dell’ epatite C rispetto ai loro predecessori, ma hanno un costo di circa 40.000 a 80.000 euro per un trattamento di 12 settimane e sono appannaggio di pochi fortunati.

L’ epatite di tipo B e C di solito si sviluppano a causa del contatto con fluidi corporei di una persona infetta. Tranne che per l’epatite B, non esiste un vaccino contro l’epatite C.

Fonte: Medicalxpress

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