HomeMedicina AlternativaIndividuata molecola antinfiammatoria nello sciroppo d'acero

Individuata molecola antinfiammatoria nello sciroppo d’acero

L‘artrite e altre malattie infiammatorie potrebbero un giorno essere trattate con un farmaco contenente una molecola derivata dallo sciroppo d’acero.

I ricercatori dell’ Université Laval hanno dimostrato in un recente studio che quebecol, una molecola trovata nello sciroppo d’acero, ha proprietà per combattere la risposta infiammatoria del corpo.

Lo studio è stato pubblicato in un recente numero della rivista Bioorganic & Medicinal Chemistry Letters.

Scoperta nel 2011, quebecol è il risultato di reazioni chimiche durante il processo di produzione dello sciroppo che trasforma i polifenoli presenti nella linfa d’acero, naturalmente. I ricercatori hanno sintetizzato la molecola che è stata sottoposta alla supervisione di Normand Voyer, un chimico della Facoltà di Scienze e Ingegneria che ha valutato le sue proprietà anti-infiammatorie. Daniel Grenier della Facoltà di Odontoiatria, ha sviluppato un modello in vitro per determinare il potenziale anti-infiammatorio delle molecole naturali. “Prendiamo le cellule del sangue chiamate macrofagi e le mettiamo in contatto con le tossine batteriche”, ha spiegato il Professor Grenier. ” I macrofagi di solito reagiscono innescando una risposta infiammatoria, ma se il mezzo di coltura contiene una molecola anti-infiammatori, questa risposta è bloccata”.

I ricercatori hanno effettuato test che hanno mostrato che quebecol frena la risposta infiammatoria dei macrofagi, e alcuni suoi derivati ​​sono ancora più efficace della molecola originaria.

“Il derivato è più potente perchè ha una struttura semplice ed è più facile da sintetizzare di quebecol”, ha dichiarato Normand Voyer. ” Questo apre la strada a una nuova classe di agenti anti-infiammatori, ispirati da quebecol, che potrebbero compensare la scarsa efficacia di alcuni trattamenti riducendo il rischio di effetti collaterali”.

Coautori della ricerca sono Sébastien Cardinale, Jabrane Azelmat, Daniel Grenie e Normand Voyer.

Fonte: http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-12/ul-rim122215.php

 

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