HomeSaluteFegatoIl danno epatico nella steatoepatite non alcolica causa permeabilità intestinale

Il danno epatico nella steatoepatite non alcolica causa permeabilità intestinale

La steatoepatite non alcolica ( NASH), la forma più grave di malattia del fegato grasso (NAFLD) non alcolica che può progredire in fibrosi epatica e cirrosi, è associata alla permeabilità intestinale, secondo una nuova ricerca pubblicata in Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology.

” Il nostro studio rafforza l’associazione tra steatoepatite e permeabilità intestinale anche se non siamo stati in grado di identificare il meccanismo sottostante e si aggiunge agli sforzi investigativi che esaminano l’asse fegato/intestino”, ha detto l’autore principale dello studio, il Prof.Jai Lutero del Massachusetts General Hospital. Hanno partecipato alla ricerca  Suraj J. Patel, MD, PhD, e Raymond Chung, MD.

I ricercatori hanno esaminato una meta analisi condotta su pazienti affetti da steatoepatite non alcolica e verificato la loro ipotesi su un  modello animale che ha permesso loro di eliminare fattori confondenti come esposizione agli antibiotici e comorbidità mediche. La ricerca ha dimostrato che i pazienti affetti da steatoepatite hanno maggiore probabilità di avere una maggiore permeabilità intestinale rispetto ai controlli sani.

In studi su animali i ricercatori hanno trovato prove che il danno epatico aumenta la permeabilità intestinale, suggerendo che i batteri e prodotti batterici si muovono dall’intestino verso il flusso sanguigno, peggiorando la malattia epatica.

Questi dati suggeriscono che la comunicazione tra intestino e fegato svolge un ruolo nello sviluppo della malattia ed è probabile che i risultati della ricerca avranno importanti implicazioni cliniche per i pazienti NASH.

La malattia del fegato grasso è in aumento in tutto il mondo ed ha raggiunto lo status di epidemia. E’ altamente associata con obesità e diabete. Può portare al carcinoma epatocellulare e cirrosi e comprendere il suo sviluppo sta diventando sempre più importante.

Rebecca Wells, editore associato della rivista Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology, ha commentato: ” Questo studio, ben progettato, migliora la nostra comprensione della fisiopatologia della steatoepatite non alcolica che è fondamentale per identificare i pazienti ad alto rischio e bersagli terapeutici”.

Fonte:

  1. Erin Spengler, Rohit Loomba. The Gut Microbiota, Intestinal Permeability, Bacterial Translocation, and Nonalcoholic Fatty Liver Disease: What Comes First? CMGH Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology, 2015; 1 (2): 129 DOI: 10.1016/j.jcmgh.2015.01.007steatoepatite

 

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