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Il bullismo nell’infanzia può aumentare il rischio di malattia cronica in età adulta

Essere vittima di bullismo durante l’infanzia potrebbe avere effetti negativi sulla salute per tutta la vita a causa dell’esposizione a stress cronico ed aumentare il rischio di malattie cardiache e diabete in età adulta, secondo una ricerca pubblicata nel numero di marzo / aprile della Harvard Review of Psychiatry.

I recenti progressi nella comprensione degli effetti negativi sulla salute dello stress cronico evidenziano l’urgente necessità di chiarire le implicazioni sulla salute a lungo termine del bullismo subito durante l’infanzia, secondo la recensione di Susannah J. Tye della Mayo Clinic e colleghi.

( Vedi anche:Stress cronico e mancanza di concentrazione, un enzima il responsabile).

“Il bullismo, come forma di stress sociale cronico, può avere significative conseguenze per la salute se non è trattato precocemente”, commenta la Dr.ssa Tye. ” Bisogna Incoraggiare gli operatori sanitari a valutare le conseguenze fisiche e mentali del bullismo”.

Impatto del bullismo sulla salute

“Una volta respinto come esperienza innocua dell’infanzia, il bullismo è ora riconosciuto come avente effetti psicologici significativi, in particolare con l’esposizione cronica allo stress”, scrivono la Dr.ssa Tye e co-autori. Il bullismo è stato collegato ad un aumento del rischio di disturbi psichiatrici, anche se ci sono ancora dubbi su questa associazione.

i bambini vittime di bullismo hanno anche vari sintomi sintomi fisici ricorrenti ed inspiegabili che possono essere un segnale di allarme.

Studi su altri tipi di esposizione allo stress cronico sollevano preoccupazioni sul fenomeno del bullismo, “una forma classica di stress sociale cronico” che può avere effetti duraturi sulla salute fisica. Ogni forma di stress continuo fisico o mentale può mettere a dura prova il corpo,  aumentando la sua “usura”. Questo processo, chiamato carico allostatico, riflette l’impatto cumulativo di risposte biologiche per esempio, allo stress cronico.

Il termine “carico allostatico, coniato da Sterling de Eyer nel 1988 e successivamente approfondito da Mc Ewen, fu introdotto per definire il prezzo che il nostro organismo paga per adattarsi alle condizioni mutevoli che affronta. I sistemi allostatici (adattativi) permettono all’organismo di adeguarsi alle situazioni di vita vissute modificando alcuni parametri interni allo scopo di mantenere le funzioni dei singoli organi ed apparati. Tale capacità di mantenere la stabilità attraverso il cambiamento è chiamata allostasi.

Si parla di “prezzo da pagare” perché, sebbene i meccanismi allostatici siano protettivi nel breve periodo, possono insorgere a lungo termine dei problemi (specialmente se i processi allostatici divengono cronici o inefficienti); il costo di questi processi è proprio il Carico Allostatico. Se questi cicli allostatici prolungano la loro durata o non si interrompono, il carico finisce per divenire un “Sovrac-carico Allostatico” che logora le cellule, i tessuti e gli organi compromettendone le funzioni“.

“Quando un individuo è esposto a brevi periodi di stress, il corpo può far fronte in modo efficace alla sfida e recuperare”, spiega Tye. “Tuttavia, con lo stress cronico, questo processo di recupero non ha ampie possibilità di verificarsi e il carico allostatico può trasformarsi in sovraccarico. In tali stati di sovraccarico allostatico, i processi fisiologici fondamentali per la salute e il benessere possono essere influenzati negativamente”.

Con l’aumento del carico allostatico, lo stress cronico può portare a cambiamenti nei processi  infiammatori, ormonali e nelle risposte metaboliche. Nel tempo, queste alterazioni fisiologiche possono contribuire allo sviluppo di malattie, tra cui la depressione, diabete, malattia cardiaca e la progressione dei disturbi psichiatrici.

La precoce esposizione allo stress può anche influenzare il modo in cui questi sistemi fisiologici rispondono a fattori di stress in futuro. Ciò può avvenire in parte attraverso modifiche epigenetiche e in parte attraverso alterazioni nella funzione dei gene collegati alle esposizioni-ambientali che alterano la risposta allo stress stesso. Lo stress cronico può anche compromettere la capacità del bambino di sviluppare competenze psicologiche che favoriscono la resilienza, riducendo la sua capacità di far fronte allo stress futuro.

Gli autori sottolineano che, anche se nessuna relazione di causa-effetto può essere dimostrata fino ad oggi, la ricerca in futuro, attraverso la collaborazioni tra scienza di base e clinica, potrebbe avere importanti implicazioni per la comprensione e potenzialmente l’intervento precoce, del rapporto tra bullismo nell’infanzia e la salute a lungo termine

Fonte: Harvard Review of Psychiatry 

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