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Gli anchilostomi potrebbero contribuire a trattare l’asma

Un nuovo studio condotto da ricercatori della James Cook University (JCU) in Australia, ha rivelato che gli anchilostomi che sono sono parassiti intestinali responsabili di circa 760 milioni di infezioni in tutto il mondo, potrebbero contribuire a trattare l’asma.

Il Dr. Severine Navarro, dell’ Australian Institute of Tropical Health and Medicine alla JCU e colleghi hanno dimostrato che una proteina secreta dagli anchilostomi – proteina anti-infiammatoria 2 (AIP-2) – riduce l’infiammazione nelle vie respiratorie in un modello murino di asma.

( Vedi anche:Integratori di vitamina D possono ridurre il rischio di attacchi di asma).

Lo studio si basa su ricerche precedenti condotte dal team, che hanno dimostrato che la stessa proteina può essere efficace per una serie di condizioni infiammatorie, comprese le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) come ad esempio il morbo di Crohn.

“Dopo il nostro successo iniziale con IBD, l’asma è  il nostro prossimo obiettivo logico”, dice il Dott Navarro. “Anche se IBD e l’asma sono condizioni molto diverse, ciò che hanno in comune è un difetto nella regolazione del sistema immunitario che si traduce in processi infiammatori devastanti”.

Per il recente studio, pubblicato dalla rivista Science Translational Medicine, il Dr. Navarro ha testato la proteina AIP-2 su modelli murini di asma.

“[…] Abbiamo usato una forma ricombinante di AIP-2 che siamo ora in grado di produrre in grandi quantità”, osserva il coautore dello studio Prof. Alex Loukas, capo del Centre for Biodiscovery and Molecular Development of Therapeutics alla JCU.

Il team ha somministrato la proteina per via intranasale ai topi, prima di esporli ad un allergene che innesca la risposta infiammatoria associata all’asma.

I ricercatori hanno scoperto che AIP-2 ha soppresso l’ infiammazione delle vie aeree nei modelli murini, probabilmente alterando le proprietà infiammatorie delle cellule T – globuli bianchi che aiutano il corpo nella lotta ai virus – in risposta agli allergeni.

“Il nostro lavoro precedente sulla malattia infiammatoria intestinale ha dimostrato che le proteine di questi parassiti possono modificare le cellule T da pro-infiammatorie in anti-infiammatorie”, spiega il Dr. Navarro. “La buona notizia è che questa modifica non si limita a proteggere solo  l’intestino, ma protegge anche altri organi, come ad esempio le vie aeree in cui si sviluppa l’asma”.

AIP-2 può portare a nuovi trattamenti per l’asma e malattie autoimmuni

I ricercatori hanno applicato la forma ricombinante di AIP-2 alle cellule umane prelevate da pazienti con allergia agli acari della polvere, che è un innesco comune di asma.

Essi hanno scoperto che la proteina del parassita ha frenato l’attivazione delle cellule dendritiche, cellule specializzate nella cattura di antigeni, e le cellule T, un indicatore di una ridotta risposta infiammatoria agli allergeni.

Secondo i ricercatori, i risultati dello studio possono portare a nuovi trattamenti per l’asma, così come per altre condizioni autoimmuni, soprattutto ora che hanno dimostrato l’efficacia della forma ricombinante di AIP-2.

Fonte:James Cook University

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